WINDS
Winds è un asciugacapelli professionale a doppio flusso d’aria caratterizzato da una inedita configurazione ad L ottenuta grazie alla ridistribuzione della componentistica interna.
Descrizione progetto
Winds è un asciugacapelli professionale a doppio flusso d’aria caratterizzato da una inedita configurazione a L ottenuta grazie alla ridistribuzione della componentistica interna.
L’idea di un nuovo asciugacapelli a doppio flusso nasce dall’osservazione degli utilizzatori professionali nei saloni. Sono spesso infatti le relazioni inconsapevoli e spontanee che nascono tra utilizzatore e oggetti, la miglior fonte di ispirazione per i nuovi progetti.
Usi impropri, strane posture, piccoli rudimentali stratagemmi attuati dall’utente per arginare i disagi di “gap” progettuali rappresentano di fatto suggerimenti comportamentali spontanei.
A oggi la parcellizzazione del lavoro caratterizza anche la realtà dei saloni, accade così che gli addetti all’asciugatura dei capelli si occupino di tale stancante mansione per innumerevoli ore al giorno, sino a otto ore consecutive.
Uno degli obiettivi principali della stiratura dei capelli è la possibilità di conferire lucentezza, e tale risultato si raggiunge indirizzando il flusso d’aria parallelamente ai capelli e più in particolare dall’alto verso il basso, dalla radice alle punte, allo scopo di ottenere la chiusura della microscopica struttura a squame che caratterizza i capelli e che ne determina la conseguente e duratura brillantezza.
L’aria calda ammorbidisce la struttura del capello e delle squame e permette la loro chiusura se la direzione è corretta.
A tale scopo è necessario che gli hair stylist assumano una postura piuttosto scomoda e dannosa se persistente nel tempo, la stiratura viene di fatto eseguita con il braccio levato verso l’alto e il polso ruotato di 90° e in torsione con almeno due evidenti conseguenze dannose e causa di patologie tipiche di questa professione: sindrome del tunnel carpale e sovraffaticamento dovuti alla persistente posizione del braccio al di sopra della linea del cuore.
I prolungati e/o ripetitivi movimenti di flesso-estensione del polso provocano un aumento della pressione all’interno del tunnel carpale e che il ripetuto allungamento dei nervi e dei tendini che scorrono dentro il tunnel possono dar luogo a una infiammazione che riduce le dimensioni del tunnel determinando la compressione del nervo mediano. La situazione è peggiorata ulteriormente dalla necessità di installare un beccuccio all’estremità del puntale, che ha la funzione di creare la lama d’aria ma allunga di fatto il phon e costringe ad alzare ulteriormente il braccio.
A volte il puntale si stacca involontariamente o va rimosso per cambiare il tipo di asciugatura, ma è pericoloso perché essendo il componente a valle della resistenza raggiunge temperature in esercizio di 140°. I parrucchieri hanno ovviamente elaborato strategie d’uso che fanno fronte all’attuale inadeguatezza della configurazione a T; per esempio utilizzano abilmente (il rischio è quello di ustionarsi) il puntale degli apparecchi tradizionali come impugnatura in modo da recuperare (torcendo meno il polso) quei 90° sovrabbondanti determinati dalla presa dell’impugnatura canonica. Oppure impugnano dall’alto il bulbo che protegge il motore per avere più gradi di libertà nei movimenti ed evitare la scomoda impugnatura. Se un progetto è prima di tutto una domanda, la domanda a questo punto è: perché bisogna fare fatica per sollevare il braccio e avere tutti questi accessori inutili? Quindi si è preso un tradizionale asciugacapelli e si è praticato un semplice taglio a fessura nella parte sottostante al canotto. Il risultato del primo prototipo usato per delle prove in casa era molto interessante.
Ma risolto questo punto sorgono delle domande accessorie: perché mantenere l’assetto sbilanciato con un motore alla destra del polso che crea microtorsioni e la sensazione di un peso maggiore? Si può spostare il motore che è il componente più pesante sotto la presa della mano in modo perfettamente assiale per diminuire la sensazione di peso e fare meno sforzo con il polso?
Spostando il motore alla base a questo punto l’asciugacapelli potrebbe stare in piedi invece di essere sempre “buttato” in un angolo con il cavo spesso arrotolato lungo il corpo in una forma un po’ svilente. Dare ad un oggetto la possibilità di ergersi è un po’ come dargli più identità.
Mantenendo la componentistica inalterata (compattando soltanto la lunghezza della resistenza) era possibile riconfigurarne l’architettura complessiva passando da una struttura a T a una a L.
I vantaggi sono stati molto evidenti:
l’integrazione del beccuccio nella struttura dell’asciugacapelli (ottenuta effettuando un taglio longitudinale nel canotto in prossimità del puntale) consente di poter impugnare il phon mantenendo il braccio disteso di fronte a se senza doverlo alzare eccessivamente;
la possibilità di selezionare in modo automatico la bocca di uscita privilegiata (frontale circolare o a lama inferiormente) evita di dover alternare fasi di installazione e dismissione del beccuccio durante le quali è facile scottarsi. Viene preservata la fuoriuscita dell’aria anche dalla parte frontale dell’asciugacapelli (come nell’apparecchio tradizionale) che consente di effettuare alcune operazioni utili al finissaggio di alcune tipologie di pettinature che necessitano di una fuoriuscita di aria concentrata;
il motore dalle buone prestazioni ma ottimizzato nelle sue dimensioni permette di adottare una sezione particolarmente snella. La nuova configurazione interna consente di spostare il baricentro dal corpo del canotto (come nei phon attuali) alla zona dell’impugnatura – evitando così l’applicazione di dannosi momenti torcenti sul polso – e di poter disegnare un prodotto self standing in grado di essere appoggiato sulla base dell’impugnatura e rimanere stabile su un piano, facilitandone una presa più elegante al momento dell’uso. Un micro-switch posto al di sotto della corona di appoggio consente lo stop ed il riavvio dell’apparecchio ogni volta che viene appoggiato e ripreso.
Inoltre, sulla superficie del beccuccio di uscita del flusso sottostante sono stati ricavate delle forature inclinate che hanno la caratteristica di creare, sempre per l’effetto Venturi, un afflusso d’aria fredda di miscelazione.
TYPOLOGY: hairdryer prototype
COMPANY: deepdesign self production
YEAR: 2007
EXHIBITIONS:
Triennale Design Museum, L’anima sensibile delle cose, New Italian Design
PATENTS: deepdesign patent